Esternalizzazione dell’asilo: la cooperazione in barba alla protezione internazionale e allo stato di diritto

Note #16 - Dicembre 2024

Note #16 : Esternalizzazione dell’asilo

L’annoso desiderio dei Paesi europei di esternalizzare il trattamento delle domande di asilo si è recentemente concretizzato negli "accordi" Regno Unito/Rwanda e Italia/Albania. Mentre l’iniziativa britannica è stata abbandonata, quella italiana è stata temporaneamente bloccata. Dopo l’annullamento dei primi due trasferimenti di esuli nei campi in Albania, e in attesa della decisione della Corte di Cassazione di Roma sul ricorso del governo italiano, il governo italiano ha richiamato il personale mobilitato in loco.

Questi esperimenti, che potrebbero essere incoraggiati dall’applicazione del Patto europeo sulla migrazione e l’asilo, si scontrano attualmente con la legge. Nonostante queste battute d’arresto e il loro costo esorbitante, stanno suscitando un entusiasmo sfrenato tra i leader europei, che non nascondono più il loro desiderio di spingere le persone in cerca di protezione internazionale fuori dai loro territori.

La copertura mediatica e lo sfruttamento di questi drammi politici e giuridici normalizzano le violazioni dei diritti degli esuli, ma anche del diritto internazionale che li definisce e della gerarchia di norme che li garantisce, a fronte della sovranità nazionale che si presume venga violata. Allo stesso modo, in Paesi "terzi" talvolta autoritari, i "partenariati" migratori conclusi dall’Europa contribuiscono a delegittimare e a rendere irregolari gli esuli, senza alcun riguardo per i loro diritti.

La mancanza di trasparenza e la retorica ipocrita, spesso umanitaria, che accompagna. l’esternalizzazione delle politiche migratorie europee hanno dato l’illusione di un baluardo a protezione del diritto d’asilo. Tuttavia, che riguardino esplicitamente l’asilo o meno, queste politiche non solo portano all’erosione della protezione internazionale, ma anche al crollo dello Stato di diritto, in Europa e altrove.
[Editoriale]


Contributori e contributrici: Mark Akkerman (ricercatore, Stop Wapenhandel e Transnational Institute), Sophie-Anne Bisiaux (ricercatrice e attivista, Migreurop), Morgane Dujmovic (ricercatrice CNR, geografa e politologa, Migreurop), Brigitte Espuche (Migreurop), FTDES, Nawal Karroum (Migreurop), Yasha Maccanico (Statewatch), Claire Rodier (GISTI).


Cartografia: Olivier Clochard (geografo-cartografo, ricercatore presso il CNRS, Migreurop) per la Brigata di intervento cartografico della rete.


Photografia: © Maso Notarianni, ottobre 2024, campo di Gjadër-Albania.