Campagna di visite 2012: Non entrare, violazioni dei diritti!
Divenuto uno strumento politico indispensabile per la gestione dell’immigrazione e dell’asilo, la pratica della detenzione amministrativa dei migranti si sviluppa in maniera inquietante. Non è vero solo in Europa. L’attualità recente in Grecia, in Canada e in Israele (vedi l’analisi in allegato) testimonia l’evoluzione eccessiva del ricorso alla detenzione da parte dei governi. La marginalizzazione delle persone giudicate indesiderabili che ne risulta, rimane largamente nascosta alla società civile e ai media. Inoltre, l’accesso all’informazione è un diritto inalienabile dei cittadini europei.
All’interno della campagna inter-associativa « Open Access: Aprite le porte ! Abbiamo il diritto di sapere ! », le reti Migreurop e Alternatives Européennes hanno organizzato una campagna di visite nei luoghi di detenzione amministrativa per stranieri in Europa e oltre, dal 26 marzo al 26 aprile 2012. Si è trattato di verificare le possibilità di accesso delle organizzazioni e dei media, ma anche di raccogliere informazioni relative al funzionamento dei centri e all’esercizio dei diritti da parte dei detenuti. Alcuni parlamentari si sono uniti all’iniziativa.
Abbiamo potuto visitare sedici centri di detenzione amministrativa tra Bulgaria, Croazia, Francia, Italia, Romania e Serbia. Nessuna visita è stata autorizzata in Belgio, Polonia e Spagna. La campagna ha evidenziato la volontà delle autorità di limitare, addirittura impedire questo sguardo esterno che preoccupa. Lo testimoniano i motivi invocati per rifiutare l’accesso, il più delle volte dubbi e irrisori.
Dopo le visite organizzate nel 2009 e nel 2011 dalla rete Migreurop, abbiamo constatato che la situazione nei centri per stranieri è globalmente immutata : condizioni di detenzione che fanno pensare a un regime di tipo carcerario e violazioni dei diritti fondamentali (accesso alle cure, richiedenti asilo, assistenza giuridica, controllo della privazione della libertà da parte di un giudice). Le violenze della polizia sono frequentemente segnalate. La detenzione amministrativa, che può durare diversi mesi, mette di fatto i migranti in una situazione di stress psicologico notevole. I sentimenti di disorientamento, di disperazione e di collera sono palpabili.
La campagna di visite che si è appena conclusa ha dimostrato che, aldilà delle condizioni di detenzione, è l’esistenza stessa dei campi nei quali sono rinchiusi migliaia di migranti che rappresenta una violazione inaccettabile dei diritti fondamentali della persona umana : solamente la loro chiusura potrà porvi fine. Ma anche mentre questi centri esistono, è necessario rivendicare il diritto di accesso senza restrizioni dei rappresentanti della società civile e dei media in questi luoghi. Porre fine alla mancanza di trasparenza che li circonda è il solo modo di assicurarsi che i diritti fondamentali e le garanzie procedurali che devono normalmente regolare ogni privazione della libertà non vengano quotidianamente e sistematicamente violati.
La mobilitazione dei parlamentari, dei media e dei militanti delle associazioni deve
proseguire. La campagna « Open Access » è stata lanciata, altre azioni e visite saranno organizzate nei prossimi mesi.
14 giugno 2012
In allegato, documento di analisi dei principali risultati della campagna ed i resoconti delle visite condotte.
CONTATTO STAMPA: contact@migreurop.org