No alla detenzione dei richiedenti asilo nella direttiva accoglienza !

A seguito del Consiglio europeo di Tampere nel 1999, i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea hanno deciso di creare un regime europeo comune in materia di asilo. In un primo momento, questo avrebbe dovuto tradursi nella definizione di norme minime comuni e, in particolare, di alcuni condizioni minime relative all’accoglienza dei richiedenti asilo [1]. In questo contesto, è stata adottata la direttiva «accoglienza» [2] il cui obiettivo è assicurare ai richiedenti asilo un livello di vita dignitoso e uniforme in tutti gli Stati membri e limitare gli spostamenti secondari all’interno dell’Unione.

Nel 2007, la consultazione di un ampio spettro di attori impegnati nel campo dell’asilo (lanciata dal libro verde europeo [3] ) ha messo in luce condizioni di accoglienza ancora di gran lunga insufficienti. Di conseguenza, la Commissione europea ha proposto di modificare la legislazione esistente e studiare nuovi strumenti giuridici e il 3 dicembre 2008 ha presentato una proposta di riforma [4] .

In teoria la riforma della direttiva mira a garantire norme di accoglienza più favorevoli ai richiedenti asilo e una protezione maggiore dei loro diritti fondamentali. Il progetto attualmente in discussione [5] sembra essere in totale contraddizione con l’obiettivo iniziale. Il progetto non si limita a definire delle regole per l’accoglienza dei richiedenti asilo., ma prevede norme in materia di detenzione.

Prevedendo esplicitamente nella direttiva la possibilità di detenere i richiedenti asilo, questo progetto di riforma banalizza il ricorso alla detenzione come strumento di gestione di persone in cerca di protezione internazionale e rischia di indurre gli Stati a ricorrere sistematicamente alla privazione della libertà.

Per questo, la rete Migreurop ha chiesto solennemente ai parlamentari europei che partecipano alla discussione di:

• Eliminare dal testo di riforma tutte le disposizione che autorizzerebbero o legittimerebbero il ricorso alla detenzione e inserirvi esplicitamente:

• Il divieto di detenzione dei richiedenti asilo;

• Disposizioni chiare che permettano l’accoglienza di tutti i richiedenti asilo in strutture appropriate alla loro situazione (centri di accoglienza, ospedali psichiatrici, centri per minori o famiglie) e meccanismi di finanziamento reali che permettano la messa in opera di queste misure.

Contatti stampa: Olivier Clochard clochardol@cc-parthenay.fr- 06 79 01 86 27 (Francia)