4 anni di prigione per 4 giovani tunisini migranti in Italia

comunicato stampa FTCR

Venderdi 13 agosto 2010, il tribunale di Bari ha condannato a 4 anni di prigione 4 giovani migranti tunisini, in seguito ad un movimento di protesta in un centro di retenzione (CIE : centro d’identificazione ed espulsione).

I quattro giovani fanno parte di un gruppo composto da 18 persone, arrivati a Lampedusa in un barcone , nel giugno 2010. Sono stati detenuti nel CIE di Bari in attesa del processo.

Le famiglie dei condannati, basandosi sulle testimonianze di altri detenuti, rifiutano la versione officiale e negano l’implicazione dei loro familiari negli eventi accaduti nel centro di detenzione.

La rivolta del Cie di Bari non é che un episodio di una serie di proteste cominciate all’inizio dell’estate scorsa in tutta Italia. Le ultime rivolte, sono scoppiate il 15 e 16 agosto nei centri di Milano (via Corelli), Gorizia (Gradisca d’Isonzo) e di Brindisi (Restinco). Questo aumento di rivolte é legato alle condizioni di vita estremamente dure nei centri, prolungate in seguito alla trasposizione delle direttive europee sulla durata di detenzione, e aggravato dal calore degli ultimi mesi. Queste condizioni di detenzione degradanti- che devono in più subire uomini, donne e bambini che non hanno commesso alcun delitto- é una conseguenza espeditiva riservata ai migranti e favorita da accordi repressivi tra l’Italia e i paesi d’origine e transito dei migranti, fa della rivolta una reazione di difesa normale e legittima. Les conseguenze che ne derivano, di cui le migranti ne sono la principale vittima, cosi come i danni che ne risultano sono di esclusiva responsabilità delle autorità italiane e delle autorità dei paesi che collaborano alla repressione del diritto di mobilità, garantito a tutti dall’articolo 13 della Declarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

(Potete consultare l’analisi delle rivolte nei centri di detenzione italiani, sul sito di Migreurop :http://www.migreurop.org/article1694.html)

La FTCR (Federazione dei Tunisini per una cittadinanza delle due rive) :

  Stima che l’aumento della repressione contro i migranti tunisini é una diretta conseguenza degli accordi d’immigrazione tra il governo tunisino e quello italiano. Questi accordi italo-tunisini, cosi come gli accordi fraco-tunisini, violano i diritti dei migranti, come anche tutti gli accordi firmati dai governi europei con i paesi africani e mediterranei che rispondono unicamente a degli interessi di sicurezza anti-migranti.

  Si rammarica del ricorso abusivo alla giustizia per reprimere i migranti appena arrivati sul territorio e denuncia le politiche europee di gestione repressiva dell’immigrazione e la legilsazione italiana in vigore, che sono direttamente rimesse in causa.

  Chiede la liberazione dei giovani tunisini e la costituzione di una commissione d’inchiesta sulla situazione nei centri di detenzione italiani

  La FTCR lancia un appello al movimento democratico, ai difensori dei diritti umani e dei diritti dei migranti in Italia e in Europa per l’organizzazione di una campagna urgente in sostegno ai diritti dei migranti in Italia e a Lampedusa

  La FTCR si impegna a seguire l’affare sul campo affinché sia resa giustizia ai giovani tunisini ed a mobilizzare la società civile in favore della loro causa

Parigi, 18 agosto 2010

Per la FTCR- Il Presidente Tarek Ben Hiba