15 dicembre: Lille - Kabul senza ritorno
Tra mobilitazioni e proteste le deportazioni continuano
dal sito MeltingPot: http://www.meltingpot.org/articolo15062.html
Martedì 15 dicembre è la data prestabilita. Un nuovo charter diretto in Afganistan deporterà almeno undici persone condannandole a tornare sotto i bombardamenti, tra le esplosioni, a rischiare la vita.
Vengono così vanificati i tentativi di questi profughi di salvarsi, le migliaia di dollari raccolti con immensa fatica e spesi per riuscire a fuggire e arrivare fino in Europa, i mesi di detenzione nei centri chiusi di tanti paesi come l’Iran, la Turchia, la Grecia, gli anni di umiliazione, il dolore delle famiglie lontane.
E’ prassi, ormai, considerare l’Afganistan una sorta di "paese terzo sicuro" in cui poter rimandare i profughi che per vari motivi non sono riusciti a ottenere una forma di protezione internazionale.
Al di là di ogni principio di ragionevolezza viene sostenuto che le condizioni in cui versa il paese non siano così drammatiche da non potere rimpatriare i fuoriusciti, nonostante Obama abbia incrementato vertiginosamente il numero dei militari americani presenti in America e decine di Rapporti differenti raccontino le disastrose condizioni in cui sopravvive a astento la popolazione civile afgana.
A nulla sembrano valere le mobilitazioni, anche di soggetti autorevoli e istituzionali come alcuni Parlamentari europei, che si stanno susseguendo in queste ore.
I charter della vergogna non si fermano. Chissà quanta gente, tra questi deportati, sarà viva ancora domani.
Pubblichiamo di seguito alcuni comunicati stampa di denuncia e protesta contro il volo previsto per il 15 dicembre:
- 12 décembre 2009 - Nuovo Charter di afgani previsto per il 15 dicembre. La Cimade fa appello al Primo Ministro
Molti profughi afgani (almeno nove attualmente reclusi nel centro di detenzione amministrativa di Calais Coquelles e due in quello di Lille) dovranno essere rimpatritai in Afganistan con un charter pervisto per martedì 15 dicembre. La polizia ha notificato stamattina questa data di rimpatrio agli afgani detenuti a Coquelles.
A fine ottobre, la proposte del Ministro per gli affari Esteri, Bernard Kouchner,si opponevano nettamente a questi rimpatri. Quakche giorno dopo, Eric Besson chiedeva la sospensione dei rinvii in Afganistan tenuto conto del peggioramento della situazione afgana. Oggi arriva invece la conferma del progetto di un nuovo charter per Kaboul e contraddice tutte le precedenti dichiarazioni del governo.
Traditi dalle dichiarazioni ministerali, traditi da moltissimi dei loro interlocutori - tra cui un giudice che ha detto loro "che non hanno nulla di cui lamentarsi" - convinti che sarebbero stati liberati nel giro di qualche giorno, i profughi afgani detenuti a Coquelles, malgrado la loro paura per questo ritorno, ritengono inutile opporre altri procedimenti legali a questi rimpatri.
Davanti a questa situazione confusa, la Cimade domanda al Primo Ministro di intervenire per fermare questi rinvii e affermare chiaramente la sospensione di ogni espulsione verso l’Afganistan.
La Cimade fa appello a tutte le associazioni di difesa dei diritti umani, ai politici, ai cittadini, affinché intervengano urgentemente nei confronti del capo del Governo perché queste persone siano protette dall’essere rimpatrariate in un paese devastato dalla guerra.
– 13 dicembre 2009 - Comunicato del Mrap (Movimento contro il razzismo e per l’amicizia tra i popoli) - Il Mrap condanna tutte le espulsioni verso l’Afganistan
Nei centri di detenzione di Coquelles e Lille, 11 Afgani seguiti dalla Cimade hanno ricevuto una notifica di espulsione verso l’Afganistan dopo essere stati costretti ad apparire di fronte alla loro ambacsiata.
Il charter per Kaboul dovrebbe decollare da Lille Lesquin martedì 15 dicembre 2009.
Nonostante essi siano fuggiti da una guerra alla quale anche la Francia ha partecipato e siano venuti in cerca di protezione in Europa a causa delle minacce subite,rinviare questi profughi nel loro paese li esporrà a un grave pericolo in violazione della Convenzione europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a iniziare dal suo articolo 3 in cui è espressamente vietato sottoporre chiunque a trattamenti inumani e degradanti.
Lo scorso 10 novembre, il Ministro degli affari Esteri M. Bernard Kouchner aveva di contro affermato la propria contrarietà rispetto al ritorno forzato degli afgani nel loro paese in guerra.
Come ha già fatto nel novembre 2008 e nell’ottobre 2009 il MRAP chiede al governo di bloccare questo progetto di espulsioni indegno, che comporta una grave violazione dei diritti umani. Il Mrap chiede che la Francia non proceda a nessuna espulsione di profughi afgani e continuerà a battersi perché tali profughi possano beneficiare della protezione di cui hanno diritto.
- 15 dicembre 2009 - Dichiarazione dei Parlamentari europei contro il ritorno forzato degli afgani a Kabul
Nonostante abbiamo interpellato, qui stesso e in sessione plenaria, lo scorso 24 novembre, il Consiglio e la Commissione rispetto alle "Operazioni comuni di allontanamento di migranti irregolari verso l’Afganistan", siamo costretti a constatare che la Francia e la Gran Bretagna continuano in queste operazioni di espulsioni collettive.
Oggi, nove afgani detenuti nel centro di detenzione amministrativa di Coquelles et due detenuti a Lille, si sono visti notificare il loro rimpatrio per martedì 15 dicembre.
Nonostante essi siano fuggiti dalla guerra e siano venuti a chiedere protezione in Europa, le autorità francesi si appresatno a rimpatriare questi migranti in Afganistan esponendoli a gravi pericoli per la loro sicurezza e la tutela dei loro diritti umani.
Noi chiediamo la sospensione di queste espulsioni indegne che violano il principio di non-refoulement garantito dalla CEDU e dalal convenzione di Ginevra. Affermiamo l’urgenza di sospendere ogni ritorno forzato verso l’Afganistan e di rendere effettivo il diritto di asilo in Europa.
Firmatari:
ALFONSI François, Greens-EFA, France, ARIF Kader, S&D, France, BEARDER Catherine, ALDE, United-Kingdom, BELIER Sandrine, Greens-EFA, France, BENARAB-ATTOU Malika, Greens-EFA, France, BENNAHMIAS Jean-Luc, ALDE, France, BESSET Jean-Paul, Greens-EFA, France, BOVE José, Greens-EFA, France, CANFIN Pascal, Greens-EFA, France, CASTEX Françoise, S&D, France, CHOUNTIS Nikolaos, GUE-NGL , Greece, COHN-BENDIT Daniel, Greens-EFA, France, DE KEYSER Véronique, S&D, Germany, DELLI Karima, Greens-EFA, France, DELVAUX Anne, EPP, Belgium, DE SARNEZ Marielle, ALDE, France, DESIR Harlem, S&D, France, ERNST Cornelia, GUE-NGL, Germany, FLAUTRE Hélène, Greens-EFA, France, GREZE Catherine, Greens-EFA , France, GUILLAUME Sylvie, S&D, France, HOANG-NGOC Liem, S&D, France, JADOT Yannick, Greens-EFA, France, JOLY Eva, Greens-EFA, France, KELLER Franziska, Greens-EFA, Germany, KIIL-NIELSEN Nicole, Greens-EFA, France, LAMBERT Jean, Greens-EFA, United-Kingdom, LEPAGE Corinne, ALDE, France, LOCHBILHER Barbara, Greens-EFA, Germany, LÖSING Sabine, GUE-NGL , Germany, LUCAS Caroline, Greens-EFA, United-Kingdom, LUNACEK Ulrike, Greens-EFA, Austria, MELENCHON Jean-Luc, GUE-NGL, France, PARGNEAUX Gilles, S&D, France, PORTAS Miguel, GUE-NGL, Portugal, PEILLON Vincent, S&D, France, RIVASI Michèle, Greens-EFA, France, ROMEVA i RUEDA Raül, Greens-EFA, Spain, SARGENTINI Judith, Greens-EFA, Netherlands, STAES Bart, Greens-EFA , Belgium, TIROLIEN Patrice, S&D, France, TRAUTMANN Catherine, S&D, France, TREMOPOULOS Michail, Greens-EFA, Greece, TRIANTAPHYLLIDES Kyriacos, GUE-NGL, Cyprus, VERGIAT Marie-Christine, GUE-NGL , France, VERGNAUD Bernadette, S&D, France, WEBER Henri, S&D, France
a cura di Alessandra Sciurba