Appello "Per un diritto alla trasparenza nei luoghi di detenzione per migranti"
Dalla sua creazione, MIGREUROP denuncia la moltiplicazione dei luoghi di detenzione per gli stranieri che gli Stati membri dell’Unione Europea aprono e finanziano nel quadro del piano di lotta contro l’immigrazione illegale. Questo fenomeno riguarda tanto i paesi dell’Unione Europea, quanto quelli situati al di fuori delle sue frontiere e che l’Europa incita a « trattenere » o a « riprendere ». I sistemi di detenzione e d’allontanamento degli stranieri variano in funzione dei paesi, ma si può constatare ovunque una generalizzazione della reclusione di persone che non hanno commesso altre infrazioni che quelle relative all’entrata e al soggiorno. Questa generalizzazione della reclusione degli stranieri tende ad essere istituzionalizzata dall’Unione Europea, grazie all’adozione, il 18 giugno 2008, del Parlamento Europeo della direttiva « rimpatri», che convalida la detenzione degli stranieri per una durata smisurata.
I luoghi di reclusione per stranieri, spesso sono tenuti lontani dallo sguardo della società civile, la quale ha pochissimo accesso e visibilità su quello che succede all’interno. Il diritto d’accesso per le ONG di difesa dei diritti dei migranti é limitato, praticamente inesistente in certi casi. Ciò favorisce rischi di abuso e di violazione dei diritti delle persone detenute.
In un’epoca in cui l’Europa rinforza i suoi dispositivi di controllo e di detenzione, la società civile domanda il diritto d’ingresso in questi luoghi d’incarcerazione degli stranieri per :
– far conoscere la realtà e le condizioni d’incarcerazione degli stranieri in questi centri,
– garantire un ruolo d’allerta e di difesa degli stranieri detenuti
– testimoniare sulle conseguenze di queste incarcerazioni e sulle situazioni di violazione dei diritti dei migranti :
Affinché questo diritto d’intervento possa essere esercitato in questi luoghi dagli attori della società civile, noi chiediamo :
Agli Stati :
– di garantire legalmente e senza restrizioni il diritto d’ingresso della società civile e delle ONG nei luoghi di detenzione degli stranieri,
– di garantire agli stranieri detenuti l’accesso all’aiuto per la difesa dei loro diritti, da parte di figure indipendenti dalle autorità nazionali ,
– di garantire che un controllo regolare sulla situazione dei migranti in questi luoghi di reclusione , sia esercitato dalla parte d’organizzazioni indipendenti dalle autorità nazionali;
– di rendere conto alla società civile sulla situazione all’interno di questi luoghi d’incarcerazione, comunicandone l’esistenza, il loro numero ed il loro funzionamento sul loro territorio.
All’Unione Europea :
– di creare uno strumento costrittivo che obblighi gli Stati membri a dare alla società civile il diritto di accesso effettivo ai luoghi d’incarcerazione per stranieri,
– d’instaurare un meccanismo di controllo della situazione in questi luoghi di detenzione, tanto negli stati membri quanto nei paesi con i quali l’UE ha stipulato degli accordi migratori, attraverso, per esempio le visite regolari d’organizzazioni indipendenti degli Stati membri ; e la presentazione di rapporti - almeno annuali - al Parlamento europeo sulla situazione dei detenuti in questi luoghi d’incarcerazione
– d’imporre agli Stati membri di garantire ai migranti detenuti l’accesso effettivo a un sistema di difesa dei diritti degli stranieri detenuti indipendente dalle autorità nazionali.