Frontiera adriatica mortale: in due settimane sei migranti morti, i respingimenti continuano

Nel rapporto 2009-2010 di Migreurop “Alle frontiere dell’Europa: controlli reclusioni, espulsioni [1] un capitolo é consacrato alla frontiera adriatica, e più specificamente alle pratiche, talvolta illegali, di riammissione tra Italia et Grecia.

Lungo questa frontiera interna all’Unione Europea e nei porti che ne rappresentano i nodi cruciali, le violenze, i respingimenti arbitrari, le violazioni dei diritti, gli abusi e gli “incidenti” non si fermano, al contrario, il bilancio tragico delle vittime continua a salire.

L’associazione Kinisi, basata a Patrasso, annuncia in un messaggio del 2 dicembre la morte di Sardar Ayari, un afghano di 25 anni e padre di tre figli.

I fatti sono avvenuti alla periferia della città di Patrasso, sulla strada nazionale E55 che collega la città ad Atene. Ogni giorno, all’entrata di Patrasso, dei migranti cercano di salire sui camion in viaggio verso l’Italia. Secondo diverse testimonianze, il il 27 novembre 2010 alle 16h circa, un camion si é fermato ad un semaforo, ed un gruppo di migranti ne ha approfittato per cercare di nascondersi nel rimorchio del veicolo. Nonostante la presenza di numerose persone sulla strada, un secondo camionista - il cui veicolo é immatricolato in Italia- non si sarebbe fermato al semaforo ed avrebbe al contrario proseguito deliberatamente la sua corsa contro i migranti. Sardar Ayari é stato schiacciato tra i due camion. Trasportato all’ospedale, è deceduto qualche ora dopo; secondo i medici “era come se una bomba gli fosse esplosa nello stomaco”.

La polizia, dopo aver ascoltato le testimonianze dei presenti e aver ricostruito gli avvenimenti, ha rilasciato il camionista italiano.

Kinisi, associazione greca di difesa dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, denuncia il modo in cui le forze dell’ordine hanno indagato sulle circostanze dell’incidente e come i media locali parlino del fatto come di “un normale incidente automobilistico capitato a un giovane afghano”.

Il 2 dicembre 2010, un comunicato stampa dell’ Osservatorio Faro sul Porto e dall’Ambasciata dei diritti di Ancona [2] , informava della la morte per asfissia di un giovane afgano di 16 anni. I fatti si sono svolti sul traghetto Cruise Europe- facente parte della compagnia di navigazione Minoan Lines, che connette Patrasso e Ancona. Il giovane si era nascosto, con un connazionale di 15 anni, in un camion, il cui autista, di nazionalità bulgara, accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, è stato in seguito arrestato. Durante il viaggio, per cause che l’autopsia dovrà determinare, il giovane si sarebbe sentito male e le le autorità di bordo sarebbe stato allertate dal il suo compagno di viaggio. La polizia di frontiera sta indagando sui fatti, ma la morte del ragazzo afgano è già stata archiviata “per cause naturali”.

Nelle storie di Patrasso e Ancona, é scandaloso constatare che le autorità concludano che si tratti di un banale incidente della circolazione e di morte naturale. Poiché, in qualunque modo abbiano viaggiato, non c’è nulla di normale nel morire schiacciato su una strada tra due tir, o asfissiato da un rimorchio in un traghetto, solo perché si cerca di oltrepassare una frontiera. il 23 novembre, anche quattro profughi iraniani hanno trovato la morte per asfissia in un camion con targa italiana dove si erano nascosti sperando di raggiungere l’Italia.

Per non dimenticare queste vittime e per continuare a fare luce su quello che accade lungo questa frontiera nel cuore dell’Unione Europea, la rete Tuttidirittiumanipertutti si mobilizzerà, l’11 dicembre 2010, giornata dei diritti.

Dopo le proteste di Brescia e di Milano dei migranti in condizione irregolare contro la sanatoria-truffa proposta dal governo italiano e per commemorare la morte di Zaher Rezai, il giovane afghano morto tragicamente nel dicembre 2008 dopo essere arrivato in Italia, a Venezia, nascosto sotto un camion ( http://www.meltingpot.org/articolo13723.html), Venezia città dei diritti e la rete Tuttidirittiumanipertutti organizzano quindi per l’11 dicembre una doppia manifestazione:

Alle ore 10h30 il corteo della comunità dei migranti contro la sanatoria -truffa arriverà in prefettura e si dirigerà in seguito verso il porto di Venezia. Alle 13h00 una cerimonia in commemorazione di Zaher verrà celebrata al Porto, contro tutti i respingimenti e per il diritto d’asilo. Le manifestazioni che si svolgeranno a Brescia e a Venezia sono inscritte nel percorso che postera tutti a Roma il 14 dicembre, UNITI CONTRO LA CRISI, per sottolineare la sfiducia nel governo del paese.

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