Italia: il processo di Joy e le rivolte nei campi

Comunicato stampa

Oggi, 8 Giugno 2010, si svolge a Milano l’audizione preliminare del processo di Joy, una giovane nigeriana condannata a sei mesi di rigione per aver partecipato alla rivolta del centro di Via Corelli nell’ agosto del 2009 e che aveva rivelato di essere stata violentata dall’ ispettore capo del centro, Vittorio Adesso.

Per avere avuto il coraggio di denunciare il sistema brutale e sessista dei centri di identificazione e di espulsione italiani, Joy è stata denunciata per calunnia. Hellen, un’altra ragazza che ha confermato la versione di Joy, è stata anche lei denunciata con la stessa accusa.
Dopo aver già scontato la sua pena di sei mesi per la rivolta di Via Corelli, Joy è in attesa di essere giudicata per questo nuovo capo di imputazione che appare verosimilmente infondato e che testimonia una volontà di punire un testimone scomodo per la macchina repressiva dei centri.

Joy era arrivata in Italia nel 2002, con la prospettiva di lavorare come parrucchiera. Ingannata dall’organizzazione criminale che aveva organizzato la sua partenza, é stata obbligata a prostituirsi ed é stata in seguito arrestata della polizia in quanto migrante in situazione irregolare.
Joy é stata detenuta nel centro di Ponte Galeria prima di essere transferita nel centro di Modena Nonostante l’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione preveda il divieto di rimpatrio per una vittima di tratta di esseri umani, l’ambasciata nigeriana si é presentata più volte al centro per identificarla e procedere dunque alla sua espulsione.

L’intervento del suo avvocato ha evitato, sino ad oggi, che Joy fosse imbarcata in uno dei charter diretti in Nigeria che Frontex aveva organizzato in questi ultimi mesi. Un’eventuale condanna al
processo, tuttavia, non farebbe che rimettere in moto la procedura di espulsione.
Espellere Joy avrebbe come conseguenza di rimetterla direttamente nelle mani della rete di criminali responsabile della sua prostituzione.
Doppiamente vittima di abusi da parte del sistema dei campi, Joy ha più volte tentato di suicidarsi.

Dal 26 giugno 2009, Joy ha accumulato quasi un anno di detenzione nel circuito CIE-carcere-CIE Migreurop, che ha già denunciato il clima di violenza e i trattamenti inflitti ai migranti nei campi per stranieri in Italia (www. http://www.migreurop.org/article1694.html), invita ad una
mobilitazione generale al processo di Joy, caso esemplare della criminalizzazione dell’immigrazione irregolare in Italia.

Contatto stampa: +33 1 53 27 87 81

Guarda il dossier « Le rivolte nei campi italiani» http://www.migreurop.org/article1694.html

info del 16 giugno 2010: Apprendiamo con soddisfazione che Joy, cosi come Hellen, é stata liberata dal tribunale e che riceverà un permesso di soggiorno umanitario in quanto vittima del traffico di esseri umani (ex ART 18)"