No alla cortina di silenzio sui centri di detenzione per stranieri

Campagna di visite parlamentari nei luoghi di detenzione

Nell’ambito della campagna lanciata dalla rete Migreurop per un Diritto di trasparenza nei luoghi di detenzione degli stranieri, dei parlamentari, nazionali e europei, e militanti associativi effettueranno delle visite in questi centri in Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Francia tra il 30 gennaio e il 7 febbraio. In Mauritania, dove esiste un centro di detenzione finanziato dall’Europa, sarà organizzata una giornata di sensibilizzazione.

Appena adottata dall’Unione Europea, la direttiva “Rimpatri” che ufficializza la detenzione generalizzata degli stranieri, le autorità italiane hanno deciso di prolungare fino a 18 mesi la durata di detenzione dei migranti in attesa d’espulsione. Verso metà gennaio, il ministro italiano degli Interni annunciava di voler trasformare la piccola isola di Lampedusa in un immenso cpt dove sarebbero stati detenuti les boat-people sbarcate in questa punta dell’estremo sud dell’Italia, prima di essere espulsi massivamente con procedure sbrigative.

In Francia, dove pesano delle minacce sulle condizioni d’accesso delle associazioni nei centri di detenzione - nei quali si moltiplicano le tensioni, gli incendi, i tentativi di suicidio, ecc - riducendo di conseguenza, l’esercizio effettivo dei diritti dei migranti, la stampa ha rivelato le condizioni indegne in cui sono trattati gli stranieri a Mayotte. In Belgio, degli stranieri hanno cominciato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni della loro detenzione.

In nome della lotta contro l’immigrazione irregolare, e con il pretesto di rispondere alle aspettative dell’opinione pubblica, la detenzione dei migranti in Europa sta diventando un pratica abituale, nell’ambito di una temibile “armonizzazione” europea della detenzione dei migranti.

Eppure, il Parlamento europeo [1] si preoccupa della moltiplicazione del numero di centri di detenzione per stranieri negli Stati membri e alle loro frontiere durante gli ultimi anni, e denuncia regolarmente le frequenti violazioni dei diritti umani questi luoghi. Il Parlamento chiede che l’accesso delle ONG specializzate nella protezione dei diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo sia garantito in questi centri, che un organo di controllo indipendente sovraintenda, al livello europeo, il loro funzionamento, e che isa presentato ogni anno un rapporto che analizzi la situazione delle persone detenute che si trovano sotto l’autorità degli Stati membri, all’interno o all’esteriore delle loro frontiere.

I campi per stranieri sono l’epicentro di molteplici violazioni ai diritti fondamentali. Non bisogna lasciare scendere su di loro una cortina di silenzio. Le associazioni e la società civile hanno il diritto di sapere quello che vi succede.

28 gennaio 2009

contatti stampa : contact@migreurop.org +33 143148481 o +33 153278781

Tutte le informazioni sulla campagna per un Diritto di controllo nei luoghi d’internamento di stranieri sono sul sito di Migreurop, paese per paese: http://www.migreurop.org/rubrique268.html