Dati e nuove tecnologie, il lato nascosto del controllo della mobilità

Note di Migreurop #12 - dicembre 2020

In un rapporto risalente a luglio 2020, l’Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell’informazione su larga scala (EU-Lisa) presenta l’intelligenza artificiale (IA) come una delle «tecnologie prioritarie » da sviluppare. Il rapporto evidenzia i vantaggi dell’IA nel campo delle migrazioni e alle frontiere, grazie - tra l’altro - alla tecnologia di riconoscimento facciale.

L’intelligenza artificiale è sempre più promossa dagli attori pubblici, dalle istituzioni dell’UE e dagli attori privati ma anche dall’UNHCR e dall’OIM. Le agenzie dell’Unione Europea, come Frontex e EU-Lisa, si sono rivelate particolarmente attive nella sperimentazione delle nuove tecnologie, confondendo a volte la distinzione tra sperimentazione e implementazione.

Oltre ai tradizionali strumenti di sorveglianza, una vasta gamma di tecnologie è attualmente utilizzata alle frontiere europee e altrove, che si tratti dell’aggiunta di nuove banche dati, di tecnologie finanziarie innovative o, più semplicemente, il recupero da parte del GAFAM (acronimo che indica i Big Five della tecnologia: Google, Amazon Facebook, Apple e Microsoft -NdT) dei dati lasciati più o meno volontariamente dai rifugiati e dalle rifugiate durante il loro percorso migratorio.

La pandemia del Covid-19 è arrivata nel momento giusto per dare nuovo stimolo agli orientamenti già adottati, permettendo di testare o generalizzare tecnologie utilizzate per il controllo dei movimenti senza tener conto dei diritti dei rifugiati e delle rifugiate. In questo periodo, ad esempio, l’OIM ha messo a disposizione degli stati la sua Displacement Tracking Matrix (DTM) allo scopo di controllare i «flussi migratori». Nuove tecnologie al servizio di vecchie ossessioni...

[Extrait - Edito]

Collaboratori : Claudia Aradau (King’s College, London), Emmanuel Blanchard (GISTI), Filippo Furri (ricercatore, Migreurop), Anna Sibley (coodinatore di Migreurop), Martina Tazzioli (Goldsmiths, University of London), Claire Rodier (GISTI, Migreurop).
Carta : Nicolas Lambert (RIATE, CNRS)
Fotographia : Francesco Bellina