Profughi eritrei riconsegnati nelle mani delle autorità libiche

In italiano le dichiarazioni di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione ARCI all’ANSA (agenzia stampa)

Alle 16.00 del 7 settembre il Numero Verde Arci per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale ha ricevuto una segnalazione circa un’imbarcazione dispersa in acque internazionali, fra La Libia e l’Italia, con a bordo più di quaranta persone, per lo più di nazionalità eritrea. La persona che si è messa in contattato con noi è il fratello di un profugo eritreo presente sull’imbarcazione, il quale ha fornito alcune prime informazioni sommarie, tra cui l’ora e il luogo di partenza e le precarie condizioni in cui versavano i passeggeri.

L’imbarcazione ha lasciato le coste libiche intorno alle ore 2:00 del 7 settembre, il primo motore è andato in avaria quasi subito, mentre il secondo ha retto fino alle ore 20.00-21.00 dello stesso giorno. Una volta ricevuta la segnalazione telefonica, l’Arci si è messa prontamente in contatto con la capitaneria di porto di Palermo, il cui comandante ha contattato il comando generale delle capitanerie di porto di Roma per dare i via alle ricerche. Contemporaneamente abbiamo avvisato la stampa e le televisioni nella speranza che dando maggior risonanza al fatto si potesse impedire il respingimento verso la Libia. Abbiamo, inoltre, richiesto all’UNHCR una stretta collaborazione nel seguire la vicenda passo dopo passo.

Alle ore 10:00, la capitaneria di Palermo ha dichiarato ufficiosamente che l’imbarcazione era stata localizzata in acque internazionali e che si doveva decidere la competenza fra l’Italia, la Libia e Malta.

I passeggeri disponevano di un telefono satellitare che ha consentito la localizzazione dell’imbarcazione. La batteria era quasi scarica, pertanto le nostre telefonate non hanno quasi mai avuto risposta. L’ultimo contatto telefonico risale alle ore 21:30 sempre del 7 settembre. Nei pochi minuti di conversazione, i profughi riescono a comunicare il guasto del secondo motore, il fatto che il natante stava imbarcando acqua, la mancanza di cibo e acqua. In sottofondo, urla e pianti di persone che, a 15 ore dalla prima richiesta di soccorso, si trovavano ancora disperse in mare nelle condizioni descritte.

Oggi, 8 settembre, abbiamo ricevuto presso la sede dell’Arci il fratello della persona in mare ed un gruppo di connazionali eritrei, cui abbiamo fornito un supporto psicologico per poi raccogliere e ordinare le informazioni sulla vicenda. Dopo vari ed insistenti tentativi, siamo riusciti a rimetterci in contatto con la capitaneria di Porto di Roma per capire dove fossero esattamente queste persone.

In base alle dichiarazioni della capitaneria, l’imbarcazione a quell’ora si trovava a 40 miglia dalle coste libiche e la competenza spetta al governo libico. Alle ore 14 di oggi il comandante ci ha garantito che i soccorsi erano già partiti alla ricerca dell’imbarcazione. Un paio di ore dopo siamo stati avvisati dell’arrivo dei ‘soccorsi’ libici.

Anche questa volta la vicenda si è conclusa con la più totale negazione del diritto d’asilo.

NOTIZIA ANSA

IMMIGRAZIONE: MIRAGLIA(ARCI), ANCORA IN MARE 150 MIGRANTI

(ANSA) - ROMA, 8 SET - Sono ancora in mare nel canale di Sicilia, su un natante in panne che ha cominciato a imbarcare acqua, i 40 migranti eritrei e somali, che ieri hanno chiesto aiuto al numero verde ’sos diritti’ dell’Arci. A raccontarlo è

Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci. "L’ultimo contatto con gli occupanti del barcone - spiega Miraglia - risale a ieri sera quando un immigrato eritreo dai nostri uffici ha chiamato il fratello che è a bordo della nave.

ha raccontato che a bordo, dove ci sono anche donne e bambini, tutti urlavano di paura perché la barca aveva iniziato a imbarcare acqua".

"Fino a ieri sera, inoltre - conclude Miraglia - nessuna unità di soccorso, nonostante il nostro allarme, aveva raggiunto il barcone. A questo punto temiamo per la loro sorte" (ANSA).

08-SET-09 13:45 NNNN


IMMIGRAZIONE: BARCONE IN DIFFICOLTA’ E’ A 40 MIGLIA DA LIBIA

(V. IMMIGRAZIONE: MIRAGLIA (ARCI), ANCORA... DELLE 13.45 CIRCA)

(ANSA) - ROMA, 8 SET - Si troverebbe a una quarantina di miglia dalle coste libiche l’imbarcazione in difficoltà, con circa 40 migranti a bordo, uno dei quali ha lanciato l’sos con un satellitare in Italia. Le coordinate del natante sono state acquisite tramite lo stesso telefono satellitare e comunicate dal Comando generale della Guardia costiera italiana alle autorità libiche, poiché l’imbarcazione si troverebbe in una zona di ricerca e soccorso di competenza della Libia. Secondo quanto si è appreso, una motovedetta libica sta attualmente cercando di individuare la barca con i migranti. Anche un aereo maltese si è alzato in volo in precedenza, ma le ricerche sono state vane. (ANSA).